Essere Socio Aderente
Il Socio contribuisce all’attività dell’Associazione, fornendo, anche occasionalmente, collaborazione e sostegno ai progetti in corso.
Il socio è tenuto a conoscere lo statuto, la struttura interna dell’Associazione ed a condividerne le finalità.
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Essere Sostenitore
Il Sostenitore è concorde con i principi dell’Associazione, alle attività ed ai progetti, senza nessun impegno legato agli obblighi statutari.
5 commenti
Francesca Gori · 02/04/2014 alle 12:32
SOno una studentessa di ingegneria edile-architettura di pisa. Sono molto interessata ma soprattutto spinta da un richiamo interiore verso questo tipo di attività. Ho sempre sognato di aiutare il prossimo perche penso sia la maniera di vivere piu sincera e costruttiva, quindi gia solo per questo vi faccio i complimenti per quello che state facendo e rappresntate. Detto questo In vista della tesi pensavo di scegliere come argomento la realizzazione di una struttura nel terzo mondo, ma l’università non mi è di grande aiuto. sarei interessata a sapere se in qualche modo potete aiutarmi nel mio percorso.Grazie dell’attenzione
Francesca G.
Fiorenzo Borelli · 05/08/2014 alle 11:52
Sono un Ingegnere in pensione da 1 anno, ho 62 anni e sarei interessato ad attivita’ in campo per periodi anche di qualche mese
Alfio · 21/10/2014 alle 18:08
Salve,
mi chiamo Alfio Patanè, ho 28 anni e sono laureato in ingegneria civile strutturale e geotecnica. Vorrei tanto sostenere la vostro associazione ma posso darvi solo il mio tempo, in quanto provengo da una famiglia povera e quindi dispongo di limitate risorse economiche.
Desidero tanto rendermi utile per aiutare il prossimo, nel mio piccolo lo faccio svolgendo attività di volontariato presso la Caritas e donando periodicamente il sangue. Spero di avere la possibilità di fare e soprattutto di dare di più per aiutare il prossimo.
Sono pronto a fare veramente di tutto, vengo da una famiglia povera e sono quindi abituato a lottare per sopravvivere. Sono il fratello maggiore di quattro fratelli, quindi sono abituato a consolare e a cercare soluzioni per aiutare i miei fratelli. Sono stato catechista ed educatore ACR, quindi ho molta pazienza. Sono laureato in ingegneria, ma ho svolto qualsiasi tipo di lavoro, dal muratore al cameriere. Sono pronto anche a fare l’operaio, a costruire case o quant’altro , sono abituato alla fatica fisica e riesco a sopportare lo stress. Le mie esperienze di vita mi hanno reso una persona forte e dinamica. Sono pronto a mettere le mie energie e la mia forza a disposizione per aiutare i più bisognosi.
Giuseppe Mainenti · 16/11/2015 alle 06:48
Salve!
Sono un ingegnere navale residente a Trieste. Girando in rete ho incontrato il vostro sito che ho trovato interessante specialmente perché, con finalità simili a quelle che io mi propongo, si prodiga per un aiuto utile e disinteressato a paesi del sud del mondo. Dopo questo preambolo, vengo subito al dunque. Da quasi due anni, parlando con senegalesi circa i problemi di sopravvivenza che li spingono, come tutti gli altri migranti, a cercare fortuna lontano dai propri affetti e dal loro mondo, ho in animo di contribuire nel mio piccolo a trovare una soluzione ad alcuni dei loro problemi. Sono giunto alla conclusione che occorre, per la stragrande maggioranza di loro, rendere possibile (so di non aver scoperto niente di nuovo!) un molto più facile ed economico accesso all’acqua. Il problema è che i costi per arrivare a rendere disponibile per i loro campi tale risorsa sono proibitivi per la maggior parte della popolazione. Ciò è dovuto in larga parte all’alto costo delle attrezzature necessarie per le trivellazioni. Queste sono eseguite con mezzi, costruiti anche in Italia, che richiedono investimenti molto ingenti e che pertanto hanno costi di ammortizzazione che impongono, come dicevo, costi molto ingenti per le perforazioni. Da ricerche fatte in rete e da testimonianze di gente locale sono venuto a conoscenza che nella zona da me esaminata e che si estende all’interno del Paese parallelamente alla linea di costa (grossomodo lungo la statale n.2), a profondità tra i sessanta ed i settanta metri, c’è acqua anche nella stagione secca. Il terreno è di tipo alluvionale e praticamente privo di rocce. Tornando alle attrezzature adoperate per le perforazioni, anche le più piccole, esse sono progettate e costruite per operare nelle condizioni più diverse per quanto riguarda le condizioni ambientali (difficoltà nell’accesso ai luoghi), per quanto riguarda le condizioni operative (presenza di strati rocciosi più o meno duri) e per quanto riguarda la produttività della trivella (durata della trivellazione di un singolo pozzo). Tutto ciò aumenta notevolmente i costi di costruzione delle trivelle. Nel caso da me esaminato ma che può essere esteso a molti altri nel continente africano, l’impiego di apparecchiature sofisticate di trivellazione non è affatto necessario, a mio giudizio, in quanto il terreno è pianeggiante, il sottosuolo non è di natura rocciosa e la durata di una trivellazione non costituisce un problema considerando che i vantaggi derivanti dall’aver raggiunto l’acqua, anche con il doppio od il triplo del tempo impiegato in Europa, compenserebbero di gran lunga i costi di produzione (manodopera) che sono, in Africa, più molto bassi. Da queste considerazioni che ho cercato di esprimere in maniera molto sintetica è scaturita l’idea di auto costruire una mini trivella (ve ne sono molte anche in rete) ridotta all’essenziale che, priva di tanti accorgimenti ed automatismi che ne innalzerebbero il costo, potesse rendere possibile la scavo di pozzi come ho detto precedentemente. Mi sono documentato in rete a riguardo ma tuttavia non ho un’esperienza specifica nella progettazione di piccoli impianti oleodinamici (penso che questa sia la soluzione ottimale per la mini trivella) anche se mi interesserebbe molto acquisirla. Ciò sarebbe utilissimo anche per una mia azione sul campo, in Africa, come operatore, addestratore od altro. Tempo ne avrei a disposizione considerando il mio prossimo pensionamento. Mi rivolgo pertanto ad AIV per conoscere se questo mio progetto può rientrare tra quelli messi in campo dall’associazione e ricevere da essa un aiuto sia per quanto riguarda una eventuale assistenza tecnica sia per quanto riguarda consigli in merito. Spero di aver espresso a grandi linee e con sufficiente chiarezza la mia idea anche se una presa di contatto diretto renderebbe la cosa più semplice e proficua.
In attesa di risposta vogliate accettare i miei saluti ed auguri per l’attività.
Nicolò Lontani · 12/05/2016 alle 22:59
Salve, sono uno studente in procinto di laurearsi ad ingegneria meccanica a Bologna e desidererei mettermi in contatto con qualcuno se possibile. Desidererei collaborare in qualche progetto questa estate.
Grazie, cordiali saluti.