LE PAROLE DI FIORENZO
La missione che io e Massimo abbiamo portato a termine a Igbedor (Nigeria) il 2 marzo è una di quelle che ricorderemo a lungo.
Dal punto di vista tecnico ed operativo si è conclusa in maniera molto positiva con il funzionamento di ottimo livello degli impianti realizzati e nelle conoscenze che in particolare Massimo è riuscito a trasferire alle Sorelle che ci hanno seguito passo passo.
Avere gli impianti funzionanti significa avere energia elettrica ed acqua pulita ai rubinetti del realizzando ospedale ed al fabbricato destinato agli operatori.
Se da un lato l’obbiettivo è stato raggiunto, la missione ha rappresentato un’esperienza di vita incredibile di cui non possiamo che essere orgogliosi di aver vissuto con successo.
La situazione logistica si è messa sin dall’inizio di traverso; la compagnia di cui avevamo biglietto aereo è andata in liquidazione annullando il volo di ritorno; il fenomeno “corona virus” approda per la prima volta in Africa proprio a Lagos portato da un italiano ed inizia il conto alla rovescia per capire se il nuovo biglietto staccato con Ethiad andrà a buon fine perché le compagnie che chiudevano i rapporti con l’Italia crescevano ogni giorno.
Prescindendo da questa situazione ci siamo tuffati nel lavoro legato purtroppo ad acquisti da fare in corsa e qui può succedere ed è successo di tutto.
Nella prima settimana sono andato tre volte ad Onitscha con tre metodologie diverse di viaggio alla ricerca disperata di materiali adeguati senza incorrere in truffe per loro di normalissima routine.
La temperatura fluttuava di giorno tra i 38 e i 40°C e di notte poco al di sotto dei 30°C riducendo drasticamente le ore di sonno e accumulando inevitabilmente la stanchezza.
Se è vero che nelle difficoltà si aguzza l’ingegno e che dalle difficoltà se ne trae grande esperienza, noi ne abbiamo fatto incetta e alla fine i risultati ci hanno appagato.
La realtà in cui ci siamo trovati non finisce mai di avere necessità e alla fine, nella gioia e soddisfazione di chi ci ha chiamato , la domanda parte spontanea : quando tornate?
Abbiamo realizzato (fuori programma) un impianto fotovoltaico per la casa delle Suore facendo un dimensionamento quanto mai a braccio non avendo assolutamente dati certi della potenza delle utenze.
Credo che questo tipo di missione possa e debba essere una palestra per giovani ad inizio carriera; non esistono problemi di sicurezza perché Igbedor è un’isola tranquillissima e la gente ti riserva un’accoglienza festosa e continua.